giovedì 1 novembre 2007

Prevenire

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Tumori e prevenzione
Quali sono i tumori che si possono prevenire? In sintesi, i tumori che si possono prevenire più facilmente sono i tumori del polmone (con l’astensione dal fumo), i tumori della mammella (con la palpazione del seno e la mammografia), i tumori del colon e del retto (con la colonoscopia), e i tumori dell’utero (con il PAP test).
E’ importante ricordare che oggigiorno circa una persona su quattro muore di cancro, e che il fumo di sigaretta è responsabile del 25-30% di tutte le morti per cancro. Si capisce allora come la singola misura preventiva più efficace nei confronti del cancro consista nell’evitare il fumo di sigaretta.

Il fumo rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di quali tipi di tumore?
Si calcola che il fumo di sigaretta sia la causa del 90% dei tumori del polmone, del 50% dei tumori della vescica, del 27% dei tumori del pancreas, e di un’elevata percentuale di tumori dell’esofago, dello stomaco, di testa e collo, della vagina, della vulva, e altri tipi ancora. Ecco dunque che l’astensione dal fumo non previene solo il cancro del polmone (che peraltro è quello responsabile della maggior parte delle morti dovute a cancro), ma anche numerosi altri tipi di tumori.

Qual è la misura preventiva più importante per i tumori di colon e retto?La colonoscopia, che viene raccomandata in tutte le persone di età superiore a 50 anni, e dovrebbe essere ripetuta almeno ogni 5 anni.

Qual è la migliore strategia di prevenzione del cancro della mammella?La prevenzione si basa sull’autopalpazione mammaria e sulla mammografia. L’autopalpazione mammaria deve essere effettuata mensilmente, dopo 5 giorni dalla fine delle mestruazioni, a partire dai 20 anni di età. Per quanto riguarda la mammografia, l’età in cui deve essere effettuata per la prima volta e la frequenza con cui sottoporsi ad essa sono ancora oggi oggetto di discussione tra gli oncologi. Una delle strategie più seguite è quella di effettuare la prima mammografia a 35 anni, e poi ripeterla ogni 2 anni tra i 40 e i 50 anni. Dopo i 50 anni, tutti gli oncologi sono d’accordo nel raccomandare una mammografia all’anno. Bisogna però ricordarsi delle limitazioni della mammografia: come tutti gli esami, essa non è infallibile, perché può fornire dei risultati falsi positivi (= reperto anormale, ma poi assenza di cancro) e dei risultati falsamente negativi (reperto normale, ma in presenza di cancro). I falsi negativi avvengono nel 10% dei casi, e sono molto importanti, perché implicano che tutti i noduli mammari che si apprezzano alla palpazione devono essere sottoposti a biopsia, anche quando la mammografia risulta negativa.

La diagnosi precoce e gli screening
Un caposaldo dell’oncologia moderna è la diagnosi precoce, che consente di intervenire prima che il tumore faccia danni. Per ottenere ciò è necessario sottoporsi a determinati esami, chiamati screening. Si tratta di esami di cui è provata l’efficacia nel ridurre la gravità dei tumori identificati.
Purtroppo non esistono esami di screening per tutti i tipi di tumori, anche se la ricerca sta procedendo in questa direzione.

Sono attualmente disponibili i seguenti esami:
Mammografia
Permette di identificare i tumori della mammella quando sono ancora piccoli e poco invasivi. Il suo uso in tutte le donne dai 50 ai 70 anni ridurrebbe del 30 per cento la mortalità per tumore al seno. Le raccomandazioni attuali prevedono che l’esame venga effettuato ogni anno a partire dai 50 anni, ma alcuni esperti ritengono utile cominciare anche prima, verso i 40.

Ricerca del sangue occulto nelle feci
Andrebbe effettuata ogni due anni a partire dai 40 anni per individuare precocemente un cancro del colon-retto. In caso di risultato positivo o di familiarità per questo tipo di tumore, è indicata anche una colonscopia di controllo a 50 anni, da ripetere a discrezione del medico. Se tutti si sottoponessero a questi esami sarebbe possibile individuare precocemente il 75 per cento delle lesioni.

Pap test
Esame semplicissimo per individuare il cancro della cervice uterina: andrebbe effettuato almeno una volta ogni due-tre anni a partire dai primi rapporti sessuali e comunque non oltre i 25 anni. Se tutte le donne si sottoponessero a questa pratica, oltre il 95 per cento dei tumori della cervice uterina verrebbe identificato addirittura in fase preneoplastica. Negli ultimi anni è stato messo a punto anche un test in grado di individuare, sul materiale ottenuto con lo striscio, la presenza del virus HPV, causa principale di questo tipo di tumore. Contro questo virus è recentemente entrato in commercio anche un vaccino, che proteggerà le generazioni future da questa patologia.

TAC spirale
Un esame ancora sperimentale, che consentirà, se si rivelerà efficace come sembra, di individuare i tumori polmonari nelle persone ad alto rischio fin dalle prime fasi, quando è curabile chirurgicamente. I risultati migliori in questo senso sono stati ottenuti in sperimentazioni che hanno combinato la TAC spirale con la PET (tomografia a emissione di positroni).

PSA o antigene prostatico specifico
È una proteina che aumenta nel sangue degli uomini malati di cancro alla prostata ma anche di iperplasia prostatica benigna, l’ingrossamento della ghiandola molto frequente negli uomini oltre i 50 anni. Per questo, benché l’esame del PSA sia molto diffuso, la sua utilità come test di screening è ancora controversa.

Marcatori tumorali nel sangue
Rappresentano un insieme di sostanze che costituiscono segnali della presenza di un tumore nell’organismo. Al momento attuale sono oggetto di studio perché rilevarne la presenza non è molto utile nella fase di diagnosi (possono comparire anche indipendentemente dalla presenza di un cancro) ma sono molto utili, invece, per identificare le ricadute della malattia in chi è già stato curato.

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